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La mostra di Gianni De Luca … raccontata da Stelio Fenzo


De Luca chi era costui ? si domanderebbe il dottor Azzeccagarbugli di manzoniana memoria!
Questo perché poche persone, esclusi gli addetti ai lavori, conoscono le meraviglie di questo Michelangelo della striscia disegnata.
Mostra dal 26 novembre al 2 dicembre presso la Torre di Mestre 
La mostra di Gianni De Luca

Gianni De Luca nato a Gagliato il 27 gennaio 1927 e morto a Roma il 6 giugno 1991 è stato un fumettista (brutto questo termine, vero?) e pittore italiano. Oltre che illustratore Gianni de Luca è stato anche  un incisore.
Sia la critica, sia gli appassionati di fumetto, siano essi di vecchia data, sia coloro sia l’hanno scoperto grazie a lungimiranti ristampe, sono unanimemente d’accordo nel definire Gianni De Luca come il Maestro indiscusso del fumetto italiano se non il più grande, sicuramente uno dei più abili e importanti innovatori di questo mezzo espressivo.
Si trasferisce ben presto a Roma, dove frequenta la facoltà di Architettura, che abbandona ben presto per dedicarsi completamente al fumetto. Esordisce sulle pagine de “Il Vittorioso” nel 1946 (a 19 anni) con la serie Anac il distruttore, seguita nel 1947 da Il mago Da Vinci, quindi L’impero del sole e Gli ultimi della Terra.
Sul finire degli anni cinquanta inizia la sua collaborazione con le Edizioni Paoline ed in particolare con “Il Giornalino”: tra il 1957 ed il 1969 realizza La più grande storia mai raccontata (una serie di racconti tratti dalla Bibbia) e I dodici in cammino (una storia della chiesa cristiana). Una prima rivoluzione sta, però, per arrivare.
Il commissario Spada
Dopo alcuni anni dedicati all’illustrazione, il 1969 è un anno molto importante nella carriera di De Luca. Non solo per il suo ritorno al fumetto con Bob Jason, fumetto di genere western, ma soprattutto è l’anno dell’esordio, sempre sulle pagine de Il Giornalino, del commissario Eugenio Spada, le cui avventure sono scritte dal giornalista e scrittore di fantascienza Gianluigi Gonano.
La rivoluzione: il Ciclo shakespeariano
È il 1975 e De Luca si prende una pausa dalla serie del Commissario Spada per affrontare, insieme a Roudolph (Raul Traverso) abile sceneggiatore esperto nelle trasposizioni fumettistiche dei classici della letteratura, con passione e puntiglio, il così detto Ciclo shakespeariano. In esso De Luca mette in pratica quanto teorizzato da Buzzelli, secondo il quale il fumetto altro non è se non teatra. E ritenendo, De Luca, che proprio il teatro sia comunque il mezzo espressivo più adatto per queste opere, decide di far muovere i personaggi all’interno di un vero e proprio fondale teatrale. Cadono, così, le suddivisioni in vignette, e su un unico sfondo che prende l’intera lunghezza di ben due pagine, sono i personaggi a muoversi e ripetersi anziché le vignette. Capolavoro tecnico ed espressivo, il Ciclo vede il suo culmine proprio nel dramma dei due innamorati di Verona, resi così fedeli ed al tempo stesso attuali anche dal tratto magico di Gianni De Luca.
Gli ultimi lavori
Chiuso, nel 1982, il ciclo del Commissario Spada, ricco di soddisfazioni come lo Yellow Kid del 1971, De Luca si concentra su un’opera dai toni più leggeri, come “Il giornalino di Gian Burrasca, versione a fumetti dell’omonimo romanzo di Vamba, questa volta su testi di Claudio Nizzi. Arrivano, quindi, in rapida successione Avventura sull’Orinoco, per i testi di Roberto Dal Prà, e le biografie di Totò e Marilyn Monroe, su testi di Marco Tillo.
Queste opere, però, sono solo un prologo a quella che viene considerata come l’opera più ambiziosa della carriera di De Luca: Paulus. Su testi di Tommaso Mastrandrea, la storia si dipana, sempre sulle pagine de Il Giornalino, suo unico referente dai tempi del Vittorioso, se si eccettua Nessuna risposta (testi di Franco Fattori) del I978 per la Dardo. La storia, ambientata in un sistema spaziale vicino alla terra in un lontano futuro dominato da un essere per metà demonio e metà robot, narra di uno storico (Paulus) che, attraverso un particolare riproduttore di vicende del passato (che ricorda quello del Superman pre-Crisis) ripercorre la vita di  San Paolo(ovvero gli Atti degli Apostoli. Da questo documento troverà la forza di reagire e ribellarsi al dominio universale del SATS (Supremo Autocrate Tempo Spazio, così viene chiamato l’essere dalle sembianze del diavolo), sacrificando la sua stessa vita, seguendo l’esempio dei martiri cristiani. Questo fumetto è caratterizzato da una doppia formula grafica; realizzazione con pennini a inchiostro per le scene ambientate nel futuro, utilizzo di tempere e pennelli per le proiezioni dei filmati di San Paolo, una tecnica che forse non ha precedenti.
L’anno successivo, il 1988 vede la pubblicazione de La freccia nera, versione a fumetti del famoso romanzo storico a cura di Paola Ferrarini, ancora una volta splendidamente illustrata dall’arte di De Luca.
Nello stesso periodo inizia la sua ultima, ambiziosa, opera: I giorni dell’Impero.
Ambientata nella Roma Imperiale, la saga resterà incompiuta a causa dell’improvvisa morte dell’autore e nessun disegnatore ultimerà il lavoro, non sentendosi all’altezza del grande maestro. Il Giornalino, però, per rispetto nei confronti dell’autore, non rinuncia a pubblicare quest’ultimo lavoro, realizzando parte dell’ultima puntata con le tavole non ancora inchiostrate, ma già perfettamente rifinite, rimaste nel cassetto dello studio di uno dei più grandi Maestri del fumetto italiano.
Questo è il curriculum vitae del mio grande amico Gianni de Luca.
Il suo piccolo compagno di lavoro
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